top of page

Recensioni                  Work in progress/in costruzione

A.N.C.
Associazione Nazionale Carabinieri 


"Ho letto il bel libro BASCO ROSSO di Alessandra D’ANDREA (Falco editore).

Intanto la D’ANDREA approda allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria da studiosa, al culmine di un percorso di studi sul fenomeno delle mafie in generale e della ‘Ndrangheta in particolare.
L’opera, introdotta delle autorevoli prefazioni del Colonnello Claudio D’ANGELO fondatore del reparto e del Capitano Francesco Filippo CINNIRELLA, attuale Comandante, si sviluppa in modo interessante attraverso:
- le circostanze e il contesto della nascita dello Squadrone Cacciatori;
- i risultati conseguiti nei vent’anni di attività;
- le impressioni di alcuni suoi operatori, vecchi e nuovi e quelle non meno importanti, di alcune mogli e compagne di Carabinieri Cacciatori.
Ho definito tale impostazione interessante perché permette senza inutili retoriche e senza fastidiosi autoreferenzialisimi, di comprendere bene lo spirito che si crea tra i componenti di un reparto tanto speciale.
Spirito caratterizzato in particolare da quella fratellanza, così frequentemente citata nelle “interviste” raccolte, che certamente è alla base dei pregevolissimi risultati operativi ottenuti dai Cacciatori o meglio dai “Carabinieri americani” come venivano definiti all’inizio in Calabria, in ragione delle uniformi, degli equipaggiamenti e delle procedure operative così diverse da quelle dei tradizionali reparti territoriali.
In conclusione, il libro in argomento è molto interessante perché offre uno spaccato su un reparto dell’Arma molto particolare e molto efficace anche se poco conosciuto."

Giancarlo Mambor


http://www.assocarabinieri.it/default.asp?strdivisione=homepage&strtipo=press&strID=86&strdata=14/1/2013

 

Still.it 


Sabato 2 febbraio 2013 alle ore 18.00, presso la Sala Convegni della libreria Mondadori di Siderno, si svolgerà la presentazione del libro di Alessandra D’Andrea, “Il Basco Rosso – La storia, la vita e le emozioni dei Cacciatori di Calabria” (Falco Editore), alla presenza delle autorità civili e militari presenti sul territorio e del primo Comandante dello Squadrone, il Col. Claudio D’Angelo.

Ennesima tappa calabrese, dopo Ricadi, Vibo Valentia e Cosenza, di questo libro nato grazie ad un social network e scritto quasi interamente tramite mail , dove l’autrice racconta il suo viaggio nel mondo dei Cacciatori di Calabria, reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri. La prima parte dell’opera è incentrata sull’incontro con i militari ed Ufficiali e sull’evoluzione dello Squadrone nei suoi primi vent’anni di vita e di successi, partendo dal periodo buio dei sequestri di persona, per arrivare al narcotraficco internazionale, con un intervento del Sost.Proc.Salvatore Curcio, e alla ricerca di latitanti di ‘ndrangheta.

Nella seconda parte i militari raccontano, per la prima volta, i loro ricordi, le loro esperienze e quali siano le motivazioni che spingono ragazzi come loro a scegliere di diventare un Carabiniere e un Cacciatore, i sacrifici e l’esultanza per i successi e il dolore e il ricordo per i “fratelli” lasciati indietro, alla cui memoria quest’opera è dedicata.

“... scrittura appassionata ed appassionante che coinvolge e trascina come in un racconto di avventure … ma questa non è letteratura, è storia vissuta che l’autrice ci racconta con entusiastica ammirazione e con scrupolosa verità perché fa parlare gli stessi protagonisti.. Dal libro si ricava un messaggio di grande speranza e di ottimismo perché Alessandra D’Andrea capovolge l’angolo visuale da cui abitualmente si guarda alla Calabria e nella Calabria specialmente all’ Aspromonte che qui non è descritto come tana di latitanti e delinquenti, ma finalmente come nido dei nostri Falchi in caccia di quei latitanti e di quei delinquenti: un libro che esce fuori dagli stereotipi a cui siamo abituati e che porta una ventata di aria pulita. Un libro che ha il grande merito di riconciliare la società civile con le istituzioni, colmando quella carenza di credibilità e fiducia che spesso si registra tra la gente comune . All’ autrice, oltre al ringraziamento per il suo prezioso lavoro, esprimo una ammirazione sconfinata per come da donna è riuscita a penetrare in un mondo che ha tutte le caratteristiche della virilità, con garbo ma nello stesso tempo con una caparbietà e determinazione sorprendenti …” Maria Cristina Parise Martirano . Presidente “Dante Alighieri” di Cosenza


Toccanti i racconti delle mogli e compagne dei Cacciatori che, insieme ad una ricca appendice fotografica, chiudono questi vent’anni di ricordi.

Parte dei proventi dell’Autrice sarà devoluta all’ONAOMAC ( Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri).

Giovedidaleoni

​​Recensione della  D.ssa Monica Zarelli di LettoriVirali 12 maggio 2013

 


Ho letto “il Basco Rosso” in treno, andando a Ferrara per lavoro in un piovigginoso martedì pomeriggio.

E’ un libro a due facce: la faccia della ricostruzione storica dei fatti, del fenomeno ‘ndrangheta, della nascita di un corpo dei Carabinieri, i Cacciatori di Calabria, dei fatti di cronaca che eravamo abituati ad ascoltare nei TG o a leggere sui giornali. E poi c’è la faccia delle emozioni che emergono dalle testimonianze dei Carabinieri, che sono prima di tutto ragazzi,che hanno deciso di raccontarsi e di raccontarci cosa c’è dietro alle operazioni che portano alla liberazione degli ostaggi in Aspromonte. Quello che emerge fortemente è il fatto che, pur operando nell’ombra, questi militari sono consapevoli del ruolo istituzionale e sociale che ricoprono. E’ un libro avvincente e ricco di descrizioni dettagliate che coinvolgono il lettore al punto di fargli rivivere insieme ai militari i giorni e i mesi di appostamenti, le partenze e i ritorni, le perdite e i sentimenti di solidarietà, amicizia, rispetto per i compagni e per il territorio calabrese che li ospita.

Grazie ad Alessandra D’Andrea per avermi fatto scoprire un’altra Calabria, quella che è meno conosciuta perché nell’ombra, ma forse proprio per questo quella che merita maggiore attenzione.

http://giovedidaleoni.wordpress.com/2013/05/12/il-basco-rosso/

Redazione Fieramente  

10 giugno 2013

La storia, la vita e emozioni degli uomini del Tenente Angelo Zizzi raccontate da Alessandra D’Andrea saranno presenti a Fieramente Il Libro, con la stessa autrice che presenterà personalmente il suo libro-diario, il 16 giugno alle ore 11 presso una delle sale storiche della Rocca Abbaziale di Subiaco.

“Se fossi più giovane sarei un carabiniere, se fossi un uomo sarei un cacciatore”. Basterebbe questa frase per delineare il profilo di Alessandra D’Andrea, autrice del libro “Il Basco Rosso”.
Un sogno e un’indole caratteriale forte e determinata sono alcune delle motivazioni che hanno spinto l’autrice a seguire le orme fangose degli uomini dello squadrone elitrasportato dei Cacciatori di Calabria, con l’unico scopo di raccontarne le gesta.

Un reparto speciale, per anni avvolto nel segreto di stato per proteggerne i membri e le proprie famiglie, oggi si racconta con la penna di Alessandra D’Andrea che, con dovizia di particolari, concede all’opinione pubblica di conoscere un elemento non trascurabile della sicurezza pubblica nazionale.

Cosa traspare tuttavia tra le righe del libro, parlando di sicurezza pubblica? Ciò che l’autrice vuole mettere in risalto è sicuramente l’aspetto umano dei “carabinieri americani”, così chiamati per le loro tattiche ed equipaggiamento. Il loro essere padri, mariti, figli; la loro passione verso la giustizia, la componente motivazionale che li spinge a non essere semplici militari, ma cacciatori.

Il libro possiede la struttura di un diario e racchiude in ogni capitolo l’esperienza, spesso agghiacciante, di un “Falco d’Aspromonte”, altro soprannome del reparto. Coperti da nome in codice, i falchi mettono a nudo sentimenti, impressioni, sensazioni o, semplicemente, tutte le emozioni che sono costretti a disciplinare per compiere al meglio un lavoro che non sempre ne concede l’espressione.

Una scrittrice a tempo perso, così si definisce Alessandra D’Andrea, eppure il nuovo incarico conferitole dall’Arma dei Carabinieri parla chiaro: scrivere il secondo volume de “Il Basco Rosso” questa volta sulle orme dei Cacciatori di Sardegna reparto gemello dei Cacciatori di Calabria.

Cosenza Dante Alighieri 

Recensione a Il Basco Rosso della D.ssa Maria Cristina Parise Martirano  


“ A nome mio personale e del Comitato Dante Alighieri di Cosenza, devo ringraziare il Presidente dell’A N C di Cosenza, per avermi coinvolta in questa manifestazione così importante. Un ringraziamento particolare all’autrice del libro Alessandra D’Andrea per averci svelato una realtà formidabile per lo più sconosciuta a molti come quella dei cosiddetti Falchi d’Aspromonte... Personalmente non sapevo nulla di questo corpo speciale dei Cacciatori di Calabria anche se sono già vent’ anni che operano e della loro storia e della loro vita ho appreso per la prima volta dal libro. La stessa autrice ci informa di averli conosciuti per caso nel corso dei suoi studi e che anche per caso è nata quest’opera grazie ad un“mi piace” su Facebook…( per inciso questa notizia farà la gioia di mia sorella….e che è una grande sostenitrice di Facebook per cui spesso ci troviamo a polemizzare.)… Io sono qui per un semplice saluto e non tocca a me parlare del libro, però due parole vorrei spenderle perché sono rimasta a dir poco contagiata da una scrittura appassionata ed appassionante che coinvolge e trascina come in un racconto di avventure … ma questa non è letteratura, è storia vissuta che l’autrice ci racconta con entusiasta ammirazione e con scrupolosa verità perché fa parlare gli stessi protagonisti. Bellissima la copertina : una foto che è un quadro, con quel rosso del basco che spicca come un fuoco acceso nell’oscurità dei boschi … lo stesso fuoco che accende il coraggio e l’abnegazione di questi eroi operanti nell’oscurità e nel silenzio dell’anonimato per ristabilire la legalità … Da donna ho apprezzato il ritratto che la scrittrice dipinge delle loro coraggiose e forti compagne abituate ad aspettare, a pregare, a sperare tra rinunce, sacrifici, rischi che anziché deprimere spronano a tener duro … Dal libro si ricava un messaggio di grande speranza e di ottimismo perché Alessandra D’Andrea capovolge l’angolo visuale da cui abitualmente si guarda alla Calabria e nella Calabria specialmente all’Aspromonte. Qui l’Aspromonte non è descritto come tana di latitanti e delinquenti, ma finalmente come nido dei nostri Falchi in caccia di quei latitanti e di quei delinquenti: un libro che esce fuori dagli stereotipi a cui siamo abituati e che porta una ventata di aria pulita. Un libro che ha il grande merito di riconciliare la società civile con le istituzioni, colmando quella carenza di credibilità e fiducia che spesso si registra tra la gente comune . Avrei tanto da dire ma invaderei il campo altrui perciò concludo dicendo che dopo avere letto questo libro anch’io mi sento molto vicina ai Cacciatori di Aspromonte ai quali va tutta la mia gratitudine per quanto fanno a favore della società tutta . All’autrice, oltre al ringraziamento per il suo prezioso lavoro, esprimo una ammirazione sconfinata per come da donna è riuscita a penetrare in un mondo che ha tutte le caratteristiche della virilità, con garbo ma nello stesso tempo con una caparbietà e determinazione sorprendenti … ma la ringrazio soprattutto per la iniezione di speranza di cui oggi più che mai si sente bisogno. E naturalmente un grazie all’ARMA che non delude mai in tutte la sue articolazioni … Conoscere questa realtà ci aiuta ad apprezzare ed amare ancora di più la nostra Calabria che è fatta in maggioranza di uomini e donne perbene ed accresce in noi quel sano orgoglio di appartenenza di cui parlava il Presidente Napolitano…”


Maria Cristina Parise Martirano
“Dante Alighieri - Cosenza”

Calabria Ora 
Maria Teresa D'Agostino ​I Cacciatori di Calabria nel libro di Alessandra D'Andrea. 4 febbraio 2013



" Addestrati a resistere fisicamente e mentalmente nei territori più impervi e nelle situazioni più difficili. Sotto il sole infuocato o la pioggia battente, spesso per lunghe ore fermi nello stesso posto, a volte anche per un giorno intero. Con il coraggio e la paura che si affacciano a momenti alterni, entrambi superati dal senso del dovere, dalla consapevolezza di un compito che è una missione. Sono i “Cacciatori di Calabria”, i militari dello squadrone eliportato dei carabinieri. I “Falchi”. “Il Basco rosso” di Alessandra D’Andrea (Falco editore), presentato sabato scorso alla libreria Calliope Mondadori di Siderno, racconta la loro storia e i molteplici sentimenti che accompagnano gli uomini di un corpo ad alta specializzazione. I sequestri, il narcotraffico, l’espandersi della ‘ndrangheta: ferite aperte nel cuore della società civile che vedono i “Cacciatori” in prima linea. «Sono uomini che operano nell’ombra. Lì li ho conosciuti e lì li ho lasciati – ha raccontato l’autrice, romana, studiosa del fenomeno delle mafie -. Quello dei “Falchi” è uno di quei reparti su cui, ieri come oggi, vige il massimo riserbo. Nel mio libro non troverete quindi rivelazioni su indagini, operazioni o catture eccellenti. Piuttosto l’obiettivo è avvicinare i cittadini e i giovani all’Arma dei Carabinieri. Il mio lavoro rappresenta l’anello di congiunzione tra i militari e noi tutti, per una maggiore partecipazione civile, soprattutto in questo delicato momento storico, dove è evidente la mancanza di punti di riferimento». Nata nel 1991 a Vibo Valentia, sull’emergenza della piaga dei sequestri, la squadriglia “Cacciatori” è divenuta “modello” operativo in altre regioni. Obiettivo prioritario la ricerca e la cattura di latitanti e l’intervento nei luoghi più difficili. Una storia ventennale che ha visto operare i Falchi pure in Sicilia, dopo le stragi Falcone e Borsellino, in Puglia per la repressione del contrabbando e in Sardegna. «“Il Basco rosso” ci rivela una realtà formidabile, per lo più sconosciuta a molti di noi – ha sottolineato la relatrice Marianna Vecchio nel suo puntuale intervento -, una realtà fatta di sacrifici, dedizioni e coraggio. Nel leggere questo libro sono rimasta a dir poco contagiata da una scrittura appassionata ed appassionante che mi ha coinvolta come in vortice fantastico di avventure. Ma questo non è un romanzo irreale, è storia vera, storia di vita vissuta, che l’autrice ci racconta minuziosamente, con entusiasta ammirazione e con scrupolosa verità dando voce agli stessi protagonisti». Numeroso e partecipe il pubblico presente nella sala della libreria di Roberta Strangio, con una folta rappresentanza di studenti del liceo scientifico di Locri accompagnati dal professore Giuseppe Giarmoleo. Assenti per impegni istituzionali i vertici dell’Arma, erano invece presenti i comandanti delle stazioni di Siderno e Grotteria, i militari delle stazioni di Platì e Locri, e il cappellano militare di Catanzaro. Emozionante, nonostante il doveroso silenzio, la presenza di “Cacciatori” appartenenti al primo corso, i pilastri dello squadrone. «Spero di essere riuscita a riportare nel libro le emozioni che questi uomini e le loro donne mi hanno trasmesso. Questo libro è per quanti vorranno scoprire che sotto quelle uniformi ci sono uomini di straordinaria umiltà, che si sono aperti, raccontando le loro avventure e le loro paure – ha detto ancora l’autrice -. Uomini capaci di immedesimarsi anche nel sentire di altri uomini con cui il destino non è stato generoso e uniti tra loro da grande solidarietà. “Falchi” per sempre». E ha concluso: «Voglio salutarvi, con il mio motto personale, che spero possa essere quello di ciascuno di voi: fossi stata più giovane, ora sarei un carabiniere; fossi stata uomo, sarei un Falco». Parte dei proventi del libro sono destinati all’Onaomac, l’associazione che si occupa degli orfani dei Carabinieri."
 

'

'

'

  • Facebook Metallic
  • Twitter Metallic
  • Blogger Metallic
  • YouTube Metallic
  • LinkedIn Metallic

© 2023 by PETER PARKER. All rights reserved.

bottom of page